Il percorso dei ponti tibetani di Sasso di Castalda si sviluppa sulle sponde del “Fosso Arenazzo” che si apre proprio ai piedi del suggestivo centro storico.
Attraverso le stradine che si diramano tra le caratteristiche abitazioni in pietra si raggiunge la partenza del primo ponte, “Ponte Petracca” lungo 95 metri e sospeso a circa 30 metri di altezza, attraverso il quale si giunge sul versante opposto; lungo la sponda del Fosso si apre un sentiero che permette di arrivare, in pochi minuti, al punto di partenza dell’impressionante “Ponte alla Luna”, il secondo, il più lungo, il più alto: un percorso di 300 metri, sospesi nel vuoto a 102 metri di altezza dal torrente sottostante.
Il traguardo è impreziosito da una terrazza affacciata sul ponte stesso, una skywalk in vetro, che invita a riprendere fiato ma, soprattutto, a realizzare il percorso appena affrontato. Vi assicuro che ce ne vuole di tempo per realizzarlo davvero!
Ricordo di aver pensato le peggiori cose mentre due signori gentili mi aiutavano ad indossare le apposite attrezzature di sicurezza: imbrago, longe e moschettoni. Ero in attesa e pensavo: ma chi me lo ha fatto fare?
Tentennavo, mi assaliva una gran voglia di smontare tutto e scappare.
Poi ho riflettuto, ho pensato che ero ad un passo dal vivere una delle esperienze più emozionanti della mia vita, ho ragionato sul fatto che quei ponti erano lì per accogliere noi, me, nella totale sicurezza. Ho ascoltato e seguito la mia voglia di vivere, la ricerca di qualcosa in grado di togliermi il fiato e mi sono fidata delle mie emozioni, o meglio, dei miei desideri; alla fine, l’ho fatto. Il primo passo, il secondo, poi il terzo e così via. All’inizio lentamente, poi come spesso accade ho trovato ritmo ed equilibrio e, scrollata di dosso la paura, ho iniziato a godere del panorama, del vuoto intorno a me, del senso di libertà che quel posto magico sa donare a chiunque sia disposto a spezzare le catene per emozionarsi fino al midollo.