Diventa evidente il potere del linguaggio, il più importante sistema di comunicazione umana: è uno strumento con cui costruiamo e legittimiamo la realtà che ci circonda, la principale forma di mediazione simbolica attraverso cui si costruisce e si trasmette il significato, è la prima fonte di socializzazione.
Nell’Ottocento, il filosofo inglese George Henry Lewes, nel suo “The study of psychology”, riferendosi al linguaggio sottolinea che “Come gli uccelli hanno le ali, l’essere umano possiede il linguaggio. Le ali forniscono agli uccelli quel loro atteggiamento caratteristico che è la locomozione aerea. Il linguaggio fa sì che l’intelligenza e le passioni degli esseri umani acquisiscano quel loro carattere peculiare di intelletto e sentimento”.
La gratitudine si configura come un prezioso antidepressivo naturale: il cervello produce spontaneamente alcune sostanze che rappresentano un vero e proprio balsamo per l’unità indissolubile mente-corpo, le endorfine, considerate ormoni del benessere perché spronano il movimento, mantengono alto il tono energico e allentano la stanchezza; tutto ciò ha ovviamente risvolti molto positivi dal punto di vista mentale, ci dà la forza necessaria per affrontare con grinta la quotidianità ed eventuali complicazioni, rendendo i problemi meno pesanti e gli obiettivi complessi sempre più raggiungibili.
Le persone grate sperimentano più soddisfazione nella vita, più fiducia nei confronti di sé stessi e degli altri ed una maggiore quantità di emozioni costruttive quali empatia, generosità, vitalità e ottimismo insieme a bassi livelli di depressione e stress psico-fisico.