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CAPITOLO 2

ENTUSIASMATI

 

D’ improvviso ..

 

una sera d’estate, davanti un falò contornato di onde e prime stelle della sera, mi son chiesta quale fosse il centro del nostro motore. Pare che tutto funzioni grazie ad una forza motrice: pianeti e galassie, automobili, elettrodomestici, attrezzi da lavoro.. ed io? E noi?

Ho pensato prima alla mente, poi al cuore e poi tante altre parole si sono accese dentro di me generando un po’ di confusione ma lasciando il posto, subito dopo, ad uno strano silenzio, accogliente e confortante: quel fuoco non era lì a caso e quel momento, forse, non era poi così improvviso.

 

Ho immaginato una giovane e dolce madre al nono mese di gravidanza in attesa di conoscere la propria creatura, poi un bambino alla finestra che aspetta i regali la notte di Natale e ancora, un innamorato che corteggia con orgoglio la propria donna la quale, sentendosi amata, ama ancor di più ..e poi ho visto dei giovani uomini crescere e diventare dottori, ho sentito il loro respiro nell’istante prima di salvare una vita, li ho visti tifare per amici piloti, incoraggiandoli l’attimo prima di scendere in pista per poi applaudire, entusiasti, un’amica cantante pronta ad esibirsi sulle note di una speranzosa “The show must go on” dei Queen…ho pensato ai nonni, alla tenerezza dei loro occhi nell’istante in cui incrociano per la prima volta quelli dei loro nipoti, ho pensato alle manine di Giovanni al nostro primo incontro…ho pensato alla vita, a chi ce l’ha, a chi l’apprezza e la vive e a chi invece la maltratta, a chi la spreca, a chi la dedica agli altri, a chi rischia di perderla e farebbe qualsiasi cosa pur di difenderla. Tra le tante parole che ricercavo come comuni denominatori delle preziose scene di vita sognate, una è apparsa in tutto il suo splendore in un’esplosione di luce che ha dato colore a tutto il resto; “è lei” ho pensato, è l’Entusiasmo.

 

È lei e inizia timidamente a prendere forma, la stessa del falò di quella sera d’estate che da buon fuoco illumina e scalda qualsiasi cosa gli si avvicini.

Il termine entusiasmo trae origine dalla radice greca “thus” da cui deriva il verbo “enthousiazein” che significa essere inspirato, appassionato, avere un impulso fantastico e creativo verso qualcosa o qualcuno. In effetti, si tratta di un vero e proprio stato di esaltazione che ci fa sentire forti, abbastanza da superare i nostri limiti.

 

In altre parole, l’entusiasmo rappresenta l’elemento chiave che ci predispone all’azione puntando a realizzare ciò che siamo e vogliamo veramente, risulta essere un importante stimolo di crescita.

Stupore, meraviglia ed entusiasmo nascono con noi, aprono gli occhi insieme a noi, potremmo dire in realtà che sono proprio loro i nostri occhi durante i primi anni di vita; crescendo, poi, diversi fattori sociali e personali ci costringono a controllarli anestetizzandoli perché considerati spesso sentimenti banali e ridicoli da chi, invece, ne ignora o sottovaluta tutta la loro potente energia creativa: l’entusiasmo è l’interruttore che accende la vita e che stabilizza il nostro equilibrio psicofisico, è una fede propria e personale, la speranza iniziale che si prova al pensiero di aver trovato qualcosa di bello e positivo e proprio per questo ci stimola a mettere in atto con grinta e determinazione tutte le azioni utili al raggiungimento dei nostri obiettivi.

 

Dunque, potremmo dire che l’entusiasmo è: stimolo, risposta e conseguenza.

Ma non finisce qui perché si compone di molti altri validi elementi: alcuni sono legati alle emozioni, soprattutto quelle di carattere positivo quali, ad esempio, gioia, serenità, gratitudine e voglia di vivere, altri a processi cognitivi quali attenzione, percezione, memoria, pensiero e convinzioni, infine, essendo l’entusiasmo, tra le altre cose, anche una risposta, comprende tanti elementi legati al comportamento, all’azione, alla sua pianificazione e attuazione.

 

Come possiamo iniziare ad immaginare, i suoi risvolti positivi nella vita sono davvero tanti; ma voglio dirvi di più.

 

L’ entusiasmo si configura anche come un prezioso antidepressivo naturale: il cervello produce spontaneamente alcune sostanze del benessere che rappresentano un vero e proprio balsamo per l’unità indissolubile mente-corpo. 

 

Provare entusiasmo è un’esperienza tanto psichica quanto biologica infatti il sistema nervoso, insieme al nostro organismo, si attiva in modo specifico modificando il funzionamento elettrochimico:  rilascia nel nostro organismo sostanze chimiche dotate di una potente attività analgesica ed eccitante, le endorfine, considerate le sostanze del benessere perché spronano il movimento, mantengono alto il tono energico e allentano la stanchezza; tutto ciò ha ovviamente risvolti molto positivi dal punto di vista mentale, ci dà la forza necessaria per affrontare con grinta la quotidianità ed eventuali complicazioni, rendendo i problemi meno pesanti e gli obiettivi complessi sempre più raggiungibili.

 

Alcune ricerche dimostrano anche l’importanza dell’entusiasmo nella comunicazione, pensandoci bene non è poi tanto strano: non importa quanto efficacemente elaboriamo e trasmettiamo informazioni, se comunichiamo senza entusiasmo non avremo mai l’impatto e l’effetto desiderati sui possibili ascoltatori. Immaginate un insegnante e i suoi bambini in una classe, alle prese con un testo di Storia o Letteratura….quanto, effettivamente, una comunicazione entusiasta, verbale e non, può fare la differenza? L’ entusiasmo sembra dunque svolgere un compito davvero significativo nell’azione educativa perché, tra i tanti effetti benefici, stimola l’espressione del Vero Sé, la sua espansione e il superamento di atteggiamenti auto-limitativi.

 

“Il talento è necessario, ma senza entusiasmo non si può arrivare davvero lontano.”

 

Fernando Trujillo Sanz

 

È importante trovare degli obiettivi che ci entusiasmino, ma è fondamentale che questi siano realistici!

 

L’Entusiasmo, dunque, ci aiuta a prefissare e raggiungere obiettivi, ad elaborare strategie efficaci e ad affrontare ostacoli e problemi; è come se diventassimo più potenti, capaci di andare avanti nonostante i tanti momenti di incertezza; è vero che ci sentiamo più forti, ma sentirsi forti non significa essere infallibili perciò occorre conservare sempre la giusta dose di realismo. Se ci prefissiamo degli obiettivi irraggiungibili saremo costretti, a lungo andare, a fare i conti con il senso di delusione derivante dal prevedibile fallimento: uno stato di malessere e frustrazione causato dalla consapevolezza di aver perso del tempo prezioso, finendo per ottenere proprio l’effetto opposto a quello desiderato.

 

Cos’è che ti fa sentire bene? 

Tutti ci siamo entusiasmati almeno una volta nella vita. Non pensare che per avere entusiasmo si debba rincorrere chissà quali obiettivi perché ciò che lo stimola non è la grandezza di un’idea o azione, può nascere in qualsiasi momento della vita e per qualsiasi motivo: nasce da tutto ciò che, ovunque e comunque, ti fa sentire vivo, realizzato, produttivo, speciale. Spesso, nasce proprio dalle piccole cose, che non sono mai davvero così piccole.

 

Riscopri e coltiva la tua forza segreta, alimenta il fuoco dell’entusiasmo, proteggilo e condividilo perché è estremamente contagioso: vivere con passione è un diritto ma anche una responsabilità.

 

 

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Dott.ssa Simona Remino, Psicologa

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