CAPITOLO 6
UNA STORIA CHE PARLA DI…
per favorire lo scambio comunicativo ed emozionale
Questa è la storia di un uomo in un bar, in una mattina di sole di un Giovedì qualsiasi.
Era in attesa del suo solito cappuccino, poggiato serenamente al bancone di marmo lucido e sfoggiava con fierezza delle labbra semi-colorate di un lucente ed imperfetto rosso rubino.
Molti lo scrutavano con dubbio e sospetto, altri increduli lo fissavano deridendolo. Lui, senza mostrare alcun tipo di turbamento, rispondeva agli sguardi maliziosi con un sorriso imbarazzato ma orgoglioso e due occhi pieni di vita: quel rossetto sulle labbra era il segno di un bacio del suo amore con cui amava dirigersi al solito bar, ogni mattina, per fare colazione insieme prima di salutarsi augurandosi a vicenda una buona giornata.
Quella mattina erano in ritardo, lei ebbe solo il tempo di un caffè ed un bacio prima di dover andar via e pochi fecero in tempo a vederla. Così, tutti risero di lui, senza sapere che quell’uomo era l’unica persona davvero felice e in pace, in quel bar. Morale della favola?!
Spesso (molto spesso) le cose non sono esattamente come sembrano;
anche se lo fossero, nessuno di noi è nella posizione tale da poter trarre conclusioni o, peggio ancora, formulare giudizi. Viviamo in un mondo che ha sviluppato la pessima abitudine di attribuire etichette e definizioni a qualsiasi cosa, partendo dai sentimenti: soluzione sicuramente utile per favorire lo scambio comunicativo ed emozionale, ma alquanto improbabile e presuntuosa volendo già solo far fede alla reale definizione delle emozioni, alla loro essenza. Grazie a tutta una serie di abilità cognitive e sociali, siamo in grado di analizzare la realtà circostante e di farlo anche abbastanza bene, solo che nella maggior parte dei casi questa analisi non viene svolta per comprendere ma per giudicare, rivelandosi perciò effimera e superficiale, inutile.
Ci insegnano che l’ignoto è spaventoso, un buco nero colmo di rischi e controindicazioni ed occorre perciò sfoggiare e ostentare costantemente sterili corazze per tutelare la propria persona, ma da cosa? Ci insegnano che il diverso è pericoloso ed è normale averne paura per potersi prontamente difendere, ma da chi?